Mitologia e Realtà nella Kundalini e nella Guarigione Sciamanica
Mitologia e realtà nella Kundalini e nella guarigione sciamanica
Antiche tradizioni, testi sacri e risveglio spirituale oggi
Nel cuore delle grandi tradizioni spirituali, c’è una forza che trascende le culture: l’energia vitale.
La ritroviamo ovunque: in India come Prāṇa, in Cina come Qi, nei riti sciamanici come Forza dello Spirito.
Ma è nel concetto di Kundalini che questa energia assume la forma più potente e misteriosa: un serpente sacro dormiente alla base della colonna vertebrale, pronto a risvegliarsi per condurre l’anima verso la liberazione.
Cos’è davvero la Kundalini secondo i testi sacri indiani
La parola “Kundalini” compare nei principali testi yogici e tantrici come:
- Shiva Samhita
- Hatha Yoga Pradipika
- Kundalini Yoga Upanishad
- Shat Chakra Nirupana
Qui viene descritta come Shakti, l’energia femminile primordiale, avvolta in tre spire e mezza nel primo chakra (Mūlādhāra).
Il suo risveglio è un viaggio alchemico che attraversa tutti i chakra, dissolvendo le illusioni dell’ego e fondendo l’energia (Shakti) con la coscienza pura (Shiva).
Non è solo un processo energetico. È un’iniziazione sacra.

Guarigione sciamanica: il richiamo dell’anima perduta
Le culture sciamaniche, da millenni, parlano del bisogno di recuperare parti dell’anima perse a causa di traumi o dolori profondi.
Attraverso rituali, viaggi interiori e il contatto con animali guida o spiriti ancestrali, lo sciamano agisce come ponte tra mondi.
Questa pratica, chiamata Soul Retrieval, è profondamente affine al risveglio della Kundalini: entrambe portano a una guarigione profonda, spesso preceduta da una crisi spirituale o trasformazione radicale.
Riadattare le tradizioni al mondo moderno
In Occidente, il risveglio spirituale spesso passa per la mente.
La nostra cultura ha “importato” concetti come chakra, energia kundalini e guarigione sciamanica senza comprenderne la sacralità e il contesto rituale.
➡️ È fondamentale riportare dignità a queste pratiche.
➡️ Non basta leggere o “attivare” tecniche: serve un percorso consapevole, una guida autentica, e uno spazio energetico protetto.
Nella frenesia del risultato, abbiamo trasformato l’ascesa della Kundalini in una tecnica da "attivare", e lo sciamanesimo in un rituale estetico da festival. Ma queste pratiche non sono per tutti, né possono essere banalizzate.
Sono riti iniziatici, e come tali richiedono una guida esperta, una preparazione profonda, una responsabilità energetica e spirituale.
Riadattare oggi queste tradizioni significa tradurre, non tradire.
Significa offrire esperienze autentiche che parlino anche alla psiche occidentale, che tengano conto del vissuto emotivo, del trauma, della dissociazione mente-corpo tipica dell’uomo moderno.
Nel nostro lavoro – come Sciamana e Maestro – il cuore di ogni seminario è proprio questo: onorare la tradizione, ma permetterle di vivere in un nuovo linguaggio, adatto all’anima che cerca, oggi, in un mondo che ha dimenticato la propria sacralità.

Kundalini e guarigione sciamanica: due volti della stessa verità
Quando la Kundalini si risveglia in modo autentico, essa non dona solo visioni o estasi temporanee: guarisce.
Guarisce la separazione interiore. Porta alla luce le ferite.
E spesso, chi è pronto, sente accadere quella “guarigione sciamanica” che non è altro che un ritorno a casa. Un ritorno all’unità, dentro e fuori.
Nessuna di queste esperienze è “sicura”, comoda, né facilmente raccontabile. Ma sono reali.
E se affrontate con cuore aperto, con umiltà e con una guida autentica, possono cambiare la tua vita.
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